sabato 11 agosto 2007

EstremaMente


Gnocche senza testa.Parte seconda
a cura di Antonella Passoni

DALL'ARCHIVIO DI CORRIERE.IT

Materia di studio: danza, recitazione, canto, dizione, bon ton, trucco
Corsi regionali per diventare "veline".
Iniziativa della Campania. Fondi europei per un milione e 280mila euro. Ci saranno 97 posti.
FRATTAMAGGIORE (Napoli) - Belle si nasce, ma "veline" si diventa. Come? Nulla di più semplice: basta iscriversi al nuovo corso di formazione professionale finanziato dalla Regione Campania con i fondi europei. E’ necessario un solo requisito: la bellezza, appunto. Il resto s’impara. O quantomeno si spera che vada così. Altrimenti perché mai la giunta di Palazzo Santa Lucia avrebbe stanziato un milione e 280 mila euro (pari ad oltre 2 miliardi e mezzo di vecchie lire) per garantire un futuro da "starlette" a 97 ragazze senza arte né parte? L’obiettivo, infatti, è di trasformare questo manipolo di giovani disoccupate (forti soltanto della loro avvenenza) in oneste lavoratrici dello spettacolo pronte a sgambettare sugli schermi televisivi. Ma con tanto di contratto a tempo indeterminato e paga sindacale.
L’accordo, sottoscritto ieri mattina, s’inserisce all’interno dei progetti Aifa, che permettono alle aziende campane di ottenere finanziamenti europei per attività formative finalizzate all’assunzione. Una cosa sacrosanta, quindi. E per di più benedetta dall’intesa fra Cgil, Cisl, Uil e l’Associazione delle Piccole e Medie Imprese regionali.

Nessuno, però, avrebbe mai immaginato che parte di quei soldi (100 milioni di euro stanziati complessivamente) sarebbe servita un giorno a foraggiare un corso per aspiranti "veline". Nessuno, forse, tranne i dirigenti della First Tel srl, che hanno subito annusato la pista e non si sono lasciati sfuggire l’occasione. Del resto, nella televisione hanno investito i loro risparmi, ma alla televisione non hanno sacrificato il lavoro d’una vita. Compreso l’inossidabile spirito pratico maturato in anni e anni d’artigianato.
Antonio Del Prete faceva e continua a fare il marmista, portando avanti l’antica azienda di famiglia. Gennaro Iannuzzi vendeva legname all’ingrosso, poi ha mollato tutto, ma se gli chiedi qual è il suo mestiere ti risponde ancora: commerciante. L’unico che di spettacolo sa qualcosa è Pietro Vittorelli, un agente teatrale prestato all’amministrazione della società. Ed è al suo fiuto che si deve il colpaccio dell’università per "veline" finanziata dalla Regione.
Mentre s’aggira nello studio tv creato dentro un enorme hangar industriale di Frattamaggiore, alle porte di Napoli, sembra un preside alla vigilia del nuovo anno scolastico. "Qui a fianco c’è un altro capannone dove abbiamo sistemato gli uffici e le aule - racconta -. Tutto in regola, tutto a norma. Perché sia chiaro: questa è una cosa seria, mica una pagliacciata. Le ragazze dovranno sostenere 600 ore di lezione, suddivise in 180 di teoria e 420 di pratica. Per ciascuna di esse riceveranno un compenso di 2 euro e 7 centesimi. Poi, alla fine del corso, le assumeremo in pianta stabile: avranno uno stipendio e parteciperanno a un programma che abbiamo messo in cantiere".
Davvero? E di cosa si tratta? "Annoti il nome perché sarà una bomba: "QuizLotto", un format ideato, prodotto e realizzato da noi. Roba originale e non copiata dalle emittenti estere, come la stragrande maggioranza dei giochi a premi che vediamo in tv. Abbiamo già la cassetta con il numero zero. Pensi che la Rai ci aveva messo gli occhi sopra, poi è cambiato il consiglio d’amministrazione e allora... Ma non importa: abbiamo un’intesa con Europa 7, un network di emittenti locali, che lo manderà in onda appena concluderemo la formazione professionale delle allieve. E cioè nell’autunno dell’anno prossimo".
Insomma, la fine è nota. Ma l’inizio... "Lo so, quello sarà il momento più difficile. Comunque tra una ventina di giorni cominceremo il casting". Cosa? "Beh, in qualche modo dovremo pur scegliere le 97 ragazze che frequenteranno i corsi. Riceveremo mille e forse più domande di ammissione, ne sono certo. Dunque sarà necessaria una scrematura. E toccherà appunto alla commissione casting, formata dai docenti e da due funzionari regionali, valutare le attitudini delle concorrenti".
Un provino in piena regola, allora, tipo quelli descritti da Muccino nel film "Ricordati di me". E bisognerà mostrare di saper cantare, ballare, recitare: giusto? "Sì, ma fino a un certo punto... Il requisito essenziale, anzi direi l’unico, è la bellezza: le ragazze devono bucare il video, farti perdere la testa... Già me le vedo davanti agli occhi con il costume di scena, microgonna e reggiseno, pronte ad addolcire i sogni degli italiani. Il resto lo impareranno: siamo qui per questo, no?".
Studieranno danza, recitazione, canto, dizione, bon ton, trucco e perfino un po’ di normativa sindacale e di leggi sulla sicurezza. Tre ore di lezione al giorno per un anno o quasi. Sognando un futuro lastricato di paillettes, lontano dal buio d’una vita senza trama. Anche se in quel buio molte di loro ripiomberanno. Con qualche euro in più e un’illusione in meno. "Suvvia, smettiamola con questa lagna - sbotta Vittorelli -. Le ragazze avranno un lavoro, uno stipendio. E chi l’ha detto poi che una di loro non finisca in Rai o a Mediaset? Le avremo tutte sotto contratto e ce ne occuperemo al meglio. Sapesse quante ne ho piazzate in questi anni...".




2 commenti:

Maddalena ha detto...

Cara Antonella, che tristezza. Io da donna e mamma mi intristico, invece vorrei inc... . Possibile che la nostra società produca ciò. Ribelliamoci!

Anonimo ha detto...

A tutte le donne di Rosa Stanton.

E' ora di dire basta.Non possiamo continuare ad abbassare gli occhi e fare finta di niente.Scendiamo in piazza a gridare la nostra rabbia,la nostra indignazione.Basta indifferenza e qualunquismo.Difendiamo i nostri diritti,la nostra dignità!

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