mercoledì 8 giugno 2011

Di mamma (non) ce n'è una sola

di Anna Grazia Giannuzzi 

E' arrivata la mia telefonata!

Per lungo tempo siamo stati inseriti in un elenco, Lista de espera para las familias adoptantes extranjeras.
Poi un giorno abbiamo saltato la graduatoria, che è comunque puramente indicativa, e abbiamo ricevuto la telefonata che ci annunciava l’arrivo delle nostre figlie. Ci sono genitori che vanno in confusione, altri che scoppiano piangere o a ridere, altri che rimangono zitti, leggermente allucinati. Non è facile capire cosa si prova, meno ancora raccontarlo. Ognuno reagisce come sa.
Io ho avuto la sensazione di sentire un click, come di qualcosa che tornasse al suo posto. E mi sembrava di vivere, in un certo senso, una maternità clandestina: nascondevo una pancia da cui non sarebbero nate tre bambine, ma avrei avuto comunque tre figlie. Tra pensiero ed immaginazione mi vedevo mamma. E la cosa che mi incuriosiva di più era arrivare al momento in cui le mie figlie si sarebbero rivolte a me chiamandomi mamma: che cosa si provava? Il mondo si sarebbe fermato per un momento, il cielo si sarebbe oscurato ed il tempo stesso avrebbe rallentato? Beh, anche noi adottivi abbiamo bisogno di sognare. E’ banale? E allora?
Nulla di quello che immaginavo è accaduto. Ho scoperto che quando un figlio ti chiama è perché ha bisogno di qualcosa e quindi la tua attenzione è rivolta ai suoi, ai loro bisogni se ti chiamano in stereo come spesso succede a me.
Io poi ho studiato tanto per diventare mamma, tanto da non poterne più. E tutti volevano che noi aspiranti genitori avessimo “una certa consapevolezza della fatica cui si va incontro”. Vi assicuro che eravamo già stanchi prima di partire. Ma proprio la consapevolezza di quanto difficile fosse la scelta mia e di mio marito ci ha portato ad entrare in un gruppo di auto mutuo aiuto, e a condividere la nostra esperienza fino a partecipare attivamente a corsi di formazione per genitori aspiranti all’adozione.
 A parte il mondo, che è sempre stato quello che è e ci dà quello che vuole, noi tutti abbiamo il diritto di essere felici, messo da parte tutto il resto del mondo. Sempre che davvero lo vogliamo.
Ciao! AnnaG

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