Italo Calvino, “Il cavaliere inesistente”
Avete mai incontrato “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino?Io sì, L’ho letto quando uscì e l’ho riletto in questi giorni. Un esempio: Sui paladini: “Già da più di tre ore erano lì; faceva caldo; era un
Ancora sui paladini: “D’un tratto uno squillo di tromba: leSul sovrano Carlo Magno: “regna e guerreggia, guerreggia e regna, Sul regolamento: i paladini passati in rassegna dall’invecchiato Sui paladini desiderosi di vendetta: di recente si è arruolato Rambaldo di Rossiglione, che vuole vendicare il padre ucciso in battaglia dall’argalif Sulla burocrazia: alla Sovrintendenza Rambaldo viene
In questo mondo così diverso da quello immaginato, Rambaldo
Bello, vero? Prima di lasciarvi, come regalo di Carnevale, vi propongoVista la leggerezza?
Buona Lettura
Maria Luisa
Mette nella narrazione quella leggerezza
che esplora in una delle sue lezioni americane.
Carlo Magno che passa in rassegna i paladini di Francia.
pomeriggio di prima estate, un po’ coperto, nuvoloso; nelle
armature si bolliva come in pentole tenute a fuoco lento.”
Ancora sui paladini: “D’un tratto uno squillo di tromba: le
sbuffo di vento, e tacque subito quella specie di mugghio
marino che s’era sentito fin qui, ed era, si vede, un russare di
guerrieri incupito dalle gole metalliche degli elmi”.
dài e dài, pareva un po’ invecchiato.”
sovrano debbono alzare la visiera e mostrare il viso , “forse p
erché altrimenti qualcuno, avendo di meglio da fare che
prendere parte alla rivista, avrebbe potuto mandare la sua
armatura con un altro dentro”.
Isoarre. Agilulfo, il cavaliere inesistente, spiega la procedura al giovane
paladino. “Devi fare domanda alla Sovrintendenza ai Duelli,
alle Vendette e alle Macchie dell’Onore, specificando i motivi
della tua richiesta, e sarà studiato come meglio metterti in
condizione d’avere la soddisfazione voluta.”
marchese di Rossiglione, di grado generale! Vediamo: per
vendicare un generale, la procedura migliore è far fuori tre
maggiori. Potremmo assegnartene tre facili, e sei a posto.”
trova il suo punto di riferimento in Agilulfo, il paladino che è
solo un’armatura vuota, che non mangia e non dorme, ma è
un uomo – o meglio un’armatura- d’onore, che però all’alba
deve fare attività concrete, come contare oggetti, per
mantenere coscienza di sé. Perché l’alba “ è l’ora in cui le cose
perdono la consistenza d’ombra che le ha accompagnate nella
notte e riacquistano a poco a poco i colori, ma intanto
attraversano come un limbo incerto, appena sfiorate e quasi
alonate dalla luce: l’ora in cui meno si è sicuri dell’esistenza
del mondo.”
Bello, vero? Prima di lasciarvi, come regalo di Carnevale, vi propongo
paladini che si scusa per la sua inadeguatezza a svolgere
cotanto compito: “Dovete compatire: si è ragazze di campagna, ancorché
nobili, vissute sempre ritirate , in sperduti castelli e poi in
conventi: fuor che funzioni religiose, tridui, novene, lavori
dei campi, trebbiature, vendemmie, fustigazione di servi,
incesti, incendi, impiccagioni, invasioni di eserciti, saccheggi,
stupri, pestilenze, noi non si è visto niente. Cosa può sapere del
mondo una povera suora?”
Buona Lettura
Maria Luisa
le parole della suora incaricata di raccogliere la storia dei
debitamente informato, “Così, vuoi vendicare tuo padre,
piume dei cimieri sussultarono nell’aria ferma come a uno
Beh, Calvino è un grande.
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